Il Saggio sull'Espressione Musicale di Charles Avison, la cui prima pubblicazione risale al 1752, è uno dei maggiori contributi al dibattito musicale ed estetico europeo sviluppatosi nel corso del XVIII secolo.
Considerato dallo storico Charles Burney come il primo saggio sulla critica musicale, qui è introdotto il concetto fondamentale dell'"espressione musicale" ed è discussa, sotto una nuova luce, la relativa importanza di armonia e melodia.
Alla prima pubblicazione seguono le Osservazioni di William Hayes alle quali Avison risponde nella seconda edizione (1753).
Tutte queste fonti insieme presentano un'affascinante visione sulla polemica insorta in quegli anni tra i sostenitori della cosiddetta "musica antica", come lo stesso Hayes, e tra i musicisti "moderni".
In ogni caso, la questione centrale del pensiero di Avison è la convinzione che la reazione dell'uomo alla musica sia più importante delle stesse rigide regole stabilite dai professori di musica.
Essendo la musica investita di una funzione sociale, ecco che Avison si propone di renderla accessibile a un più ampio pubblico attraverso analogie con le altre arti, come pittura e poesia, maggiormente comprese dai suoi lettori e definisce l'"espressione musicale" come quella forza capace di risvegliare tutte le più nobili passioni umane, attraverso un perfetto equilibrio tra armonia e melodia: "una tensione costante di natura e semplicità".
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